I disturbi alimentari alimentare comprendono l’anoressia e la bulimia nervosa, che sono disturbi complessi caratterizzati da un’alterazione del comportamento alimentare e da un rapporto problematico con il proprio corpo e con la propria identità. Le cause sono diverse e complesse e la loro diffusione è maggiore nel genere femminile e in età adolescenziale. L’incidenza dell’anoressia nervosa è aumentata a partire dagli anni ’80 e si è stabilizzata, mentre la percentuale di persone affette da questi disturbi che chiede un trattamento, rimane ancora molto bassa, e lo fa sotto pressione dei familiari, quando la perdita di peso si fa marcata.
L’anoressia è caratterizzata da:
- rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo corporeo normale per l’età e la statura (perdita di peso al di sotto dell’85% rispetto a quanto previsto);
- intensa paura di acquistare peso, anche quando si è sottopeso;
- amenorrea, cioè assenza di almeno tre cicli mestruali consecutivi;
- pesarsi di continuo;
- livelli di autostima fortemente influenzati dal peso corporeo;
- bisogno di tenere sotto controllo l’ambiente circostante.
L’età media d’insorgenza è 17 anni e spesso è presente un evento stressante.
La bulimia è caratterizzato da:
- ricorrenti abbuffate. Un’abbuffata è l’abitudine a mangiare una quantità di cibo maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili. L’abbuffata continua fino a quando il soggetto non si sente così pieno da stare male ed è seguita da un senso di vuoto, stati di umore disforico e sentimenti di insoddisfazione relativi al peso, alla forma o al cibo. L’abbuffata rappresenta l’unico modo per esercitare un controllo e per compensare un senso di vuoto e di noia. Ci si abbuffa per liberarsi del cibo, per “purgarsi”.
- sensazione di perdere il controllo durante l’episodio di abbuffata;
- vomito autoindotto, uso di lassativi, diuretici, digiuno o esercizio fisico eccessivo;
- autostima influenzata dalla forma e dal peso corporei;
I soggetti che hanno questo disturbo, di solito si vergognano delle loro abitudini alimentari e tentano di nasconderle ai loro parenti.
La molteplicità delle complicazioni che si manifestano sia a livello organico sia a livello psicologico, richiede spesso il ricovero ospedaliero e l’intervento di diverse figure professionali tra i quali psicologi e psicoterapeuti.
La terapia cognitivo comportamentale è efficace nel trattamento della Bulimia Nervosa ed è considerata una delle tecniche più utili anche nel trattamento dell’Anoressia Nervosa.
Dal punto di vista cognitivo, l'intervento dello psicologo, si pone come obiettivo quello di modificare cognizioni quali la paura di ingrassare, i problemi dellaAutostima, dell’identità e del rapporto con gli altri; mentre dal punto di vista comportamentale, si prefigge il cambiamento dei comportamenti alimentari attraverso la prescrizione di una dieta e del diario alimentare.
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